Fattorie Didattiche: nuove opportunità per le aziende agricole. Il mio Punto di vista

Quando ho aperto la mia azienda agricola, nel progetto di ristrutturazione dell'intero rustico ho fin da subito pensato che, ad affiancare l'attività agrituristica intesa come offerta di pernottamento e prima colazione, dovesse esserci uno spazio dedicato allo svolgimento di attività didattiche, di comunicazione e promozione del territorio e dei suoi prodotti agricoli.
Sarà forse anche per attitudine personale e per il percorso di studi intrapresi che ho deciso di creare una sala multifunzionale dotata di wifi e di LIM.
Il principio di multifunzionalità ha sempre più acqusito importanza nei progetti di ammodernamento delle aziende agricole che, così facendo, possono raccontare se stesse e il proprio lavoro in modi molteplici e creativi .
Le modifiche alla normativa sull'agriturismo e il riconoscimento delle fattorie didattiche contribuiscono a far riappropiare al termine AGRITURISMO il suo vero senso. Purtroppo in passato tale termine è stato strumentalizzato, a volte snaturato e privato della sua essenza più profonda -ossia quello di significare TURISMO AGRICOLO- che ha contribuito a creare confusione, soprattutto nel nostro comunicare ai potenziali clienti il senso di viviere un'esperinza da noi e il suo valore aggiunto.
Per me e per la mia Associazione Terranostra, la mission è sempre stata chiara, tanto che da sempre sosteniamo e diffondiamo il concetto di Agriturismo e la valorizzazione degli ambienti rurali promuovendo:
  • uno stile di vita e di consumo delle risorse rispettoso dell'ambiente che il cliente ha il diritto di conoscere;
  • un dialogo e un'accoglienza di qualità;
  • la custodia e la conoscenza del teorritorio, favorendo il riconoscimento delle nostre eccellenze.
Questo il vero Agriturismo, questo il vero TURISMO AGRICOLO!

Anche la recente legge 8/2014 a modifica della 8/2006 sulla regolamentazione degli impianti natatori credo abbia imboccato la direzione del buon senso. Questa legge è il frutto di anni di lavoro con le associazioni e con Terranostra Regionale, nella figura di Paola Saviotti e del nostro presidente Landini, cha da sempre collaborano al tavolo tecnico regionale. Norme di senso che tengono conto delle specificità di questo servizio e della risorsa idrica, per noi patrimonio davvero prezioso.
In merito al regolamento per le fattorie didattiche e per tutto ciò che riguarda l'accoglienza presso le nostre strutture, penso che serva innanzitutto a regolamentare e fornire delle linee guida operative chiare e univoche; è un importante passo avanti, un segnale del fatto che anche a livello istutuzionale si riconosca il bambino (e non solo) come una vera a propria RISORSA, riconoscendo le nostre strutture come una delle sedi extrascolastiche privilegiate per la scoperta e la valorizzazione del territorio.
Le scuole da diverso tempo, nonostante le sempre più scarse risorse a disposizione degli insegnanti e con grande forza di volontà e impegno del corpo docente e delle dirigenze, presentano progetti legati al territorio nei POF. Mostrano attenzione ai prodotti tipici locali, dalle modalità di trasformazione degli stessi parlando di filiera e tracciabilità e, sempre più frequentemente, veniamo coinvolti nell'organizzazione delle uscite e renderci disponibili a svolgere interventi in aula.
questa tendenza credo sia motivata essenzialmente da tre aspetti:
  1. Il primo un po' più di matrice filosofico-esistenziale: attraverso queste esperienze le nuove generazioni imparano a riscoprire e, in alcuni casi, a ristabilire e reintrerpretare il proprio rapporto con la Natura attraverso un lavoro importante di riconoscimento del proprio ruolo nel mondo: IO sono parte di un TUTTO, della TERRA, Madre generosa con il quale devo instaurare un mio rapporto speciale e autentico da cui non posso prescindere. Io ho un ruolo fondamentale in ciò che faccio e come vivo e quindi, se conosco come gli agricoltori curano gli animali, coltivano la terra, lavorano e trasformano i prodotti, potrò capire quale sarà il mio posto nel mondo. Indipendentemente da ciò che vorrò fare da grande, partendo dalle origini, da dove tutto nasce, cresce, si trasforma e muore, potrò creare le mie basi solide, affondare le mie radici per poi crescere forte e sano. In più occasioni mi è capitato di affermare che chi ha la fortuna di nascere e crescere in una azienda agricola è mille volte avvantaggiato perché, senza fatica, assorbe ed apprende dei valori che porterà con se per tutta la vita. Il mio personale attaccamento alla terra e il desiderio di creare la realtà in cui adesso vivo, è proprio dovuto al fatto che sono cresciuta nella campagna cremonese dove avevo una altalena fatta di corda e legno appesa al ramo di una possente quercia, passavo i pomeriggi all'aria aperta tra polli, conigli e tacchini e facevo merenda con la frutta che cresceva nel retro della casa padronale della cascina. Il profumo delle stalle e della sala mungitura, oltre che i pranzi di mediamente 7 persone intorno ad una enorme tavolata, sono ricordi che mi hanno segnato profondamente e che riaffiorano alla memoria con tanta tenerezza.
  2. Il secondo è più di matrice pedagogico-strumentale che si riallaccia a quanto espresso fino ad ora: i nostri bambini sono tutti dei nativi digitali, hanno un rapporto molto stretto con la tecnologia ed essa costituisce la loro quotidianità, hanno la facoltà di accedere al mondo con un semplice click, ma al contempo risulta sempre più difficile comprendere la distinzione tra finzione e realtà e i confini tra essi risultano sempre più labili. Non credo che sia un caso che in questi ultimi anni si stiano registrando crescenti casi di bambini "affetti" da iperattività e dsturbi dell'attenzione. Svolgere delle attività extrascolastiche nelle fattorie didattiche, credo possa contribuire in modo significativo a ristabilire un rapporto equilibrato con tecnologie aiutando il bambino ad attribuire a questi strumenti uno spazio, tempo e  ruolo del tutto rinnovato.
  3. Il terzo puramente stumentale: il fatto che sia prevista la registrazione delle fattorie ad un albo regionale, credo possa essere un valido strumento per fare più chiarezza oltre che costiture un valido strumento per le scuole e i docenti nella ricerca di prodotti e servizi. 
Concludo con un auspicio rivolgendomi alle amministrazioni comunali e a tutti gli enti che, accanto alle aziende agricole, sono attori importanti in questo nuovo scenario: che queste nuove regolamentazioni costituiscano un'effettiva  opportunità per le imprese locali e non un ostacolo, magari con il rischio di perdersi nel classici meandri burocratici. Sono fiduciosa del fatto che coloro che si dovranno relazionare direttamente con le nostre imprese, le possano accompagnare  nello sviluppo di nuove e stimolanti iniziative. Le regole credo che servano essenzialmente per aiutarci a costruire un progetto condiviso di sviluppo e per creare una rete di servizi che potrebbe davvero  giovare alle comunità sia locali che non.

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