I consumatori non sanno distinguere un buon olio

Questo l'esito di una analisi effettuata ad Arezzo dall'istituto di Biometeorologia del Cnr in accordo con l'Arsia della Regione Toscana e la Provincia di Arezzo: pochi sono gli estimatori veramente esperti e disposti a spendere per un prodotto di qualità. La maggioranza cerca l'eccellenza ma non la sa riconoscere.
Ecco un breve estratto dei risultati: "...Il profilo del consumatore che è emerso evidenzia un forte legame con il territorio di provenienza e il riconoscimento dell'importanza di tale legame con la qualità del prodotto; è un consumatore potenzialmente molto informato, sensibile nel cogliere l'importanza dei vari aspetti che determinano la qualità dell'olio, che si approccia al prodotto in molti casi con consapevolezza, mentre in altri dimostra notevoli difficoltà nel valutare la qualità sensoriale. Anche per il prodotto "olio toscano", pur risultando chiara la convinzione che si tratti di un olio di grande qualità, organoletticamente apprezzato, risulta difficile descrivere l'insieme delle caratteristiche sensoriali che definiscono questo prodotto secondo il consumatore..." Fonte: Olivo e Olio, Gennaio 2011, pagg. 50-51

Ecco perché risulta sempre più importante il contatto diretto tra produttore e consumatore in cui il produttore, attraverso degustazioni guidate, è in grado di accompagnare il consumatore ad un acquisto consapevole di un prodotto di qualità e a riconoscere le molteplici sfumature che un olio di oliva può possedere a seconda del territorio di coltivazione delle piante e del microclima in esso presente.
Noi ci stiamo muovendo in questa direzione che crediamo l'unica percorribile per instaurare un rapporto eticamente corretto con i nostri clienti; essi possono venire in azienda in qualsiasi momento, visitare i nostri terreni, vedere il laboratorio e degustare i nostri prodotti.


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