...Secondo un'analisi Ismea, per gli oli tutelati da marchio d'origine, la cui posizione prevalente sullo scaffale è quella ad altezza d'occhio, il prezzo medio rilevato è quasi doppio rispetto agli extravergini privi di denominazione di origine. Per l'olio 100% italiano invece, che non si fregia della denominazione d'origine comunitaria, il differenziale di prezzo rispetto all'extravergine comune è pressoché nullo...(Fonte AIOL).
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Gli esiti della ricerca fanno ben comprendere che il consumatore è sempre più consapevole di quanto acquista anche per quanto riguarda la scelta del proprio condimento.
La cultura dell'olio è a nostro parere ancora lontana da un vero e proprio decollo, ma le crescenti iniziative sempre più mirate a rendere l'olio extravergine di oliva uno dei principali oggetti di attenzione, fanno sì che aumenti nel consumatore la curiosità e la sete di conoscenza per un bene così prezioso!
La crisi economica si riscontra in tutti i settori, che l'inferiore disponibilità economica non porti il consumatore a comprare di meno ma meglio?! E' possibile!
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